giovedì 7 giugno 2012

I gruppi nella prima parte del corso

A guardare i primi dati, si rileva subito la disponibilità straordinaria di tutte le partecipanti ai laboratori. Forse le persone non rispondono quando sentono odore di indottrinamento mentre sono pronte ad impegnarsi nella riflessione e nella collaborazione.

Il numero di interventi rivolti alla conduttrice mostra che il gruppo verde si aspetta da lei più di quanto il gruppo arancio si aspetti dalla propria.  
Il gruppo arancio ha probabilmente risentito della sua collocazione, in un ambiente aperto, con la presenza costante di persone non appartenenti al gruppo, con passaggio di estranei... Così è stata ostacolata la possibilità di riconoscersi come gruppo e favorito il mantenimento di individualità, rafforzato poi dall'esistenza nel gruppo di competenze che hanno orientato l'attenzione sul compito. Sono convinta che il momento conviviale proposto dalle partecipanti porterà al superamento di questa fase.
Il gruppo verde ha goduto di uno spazio gradevole, comodo e separato e questo ha sicuramente favorito un progressivo costituirsi del gruppo e la conoscenza reciproca. Nel futuro sarà bene alternare l’uso degli spazi.

Nel primo laboratorio, riconoscere gli stereotipi, il gruppo arancio ha individuato la figura positiva in Enrica (“donna forte”, “coraggiosa”) e costruito Marcella come antagonista (“traditrice nel lavoro”, “traditrice negli affetti”), attribuendole tutte le cattive qualità, ma rifiutando tuttavia la rivalsa suggerita da una partecipante (andarsene e non farsi trovare da Enrica che torna).
Sono rimaste senza risposta (tranne alcuni apprezzamenti piuttosto generici) le domande sul percorso fatto per identificare il buono e il cattivo, sul valore della contrapposizione, su come arriviamo a definire positivo e negativo.
Il gruppo verde, già al primo laboratorio, ha mostrato un’eccellente capacità di orientarsi al compito, anche se per buona parte del tempo il senso e lo scopo dell’esercizio sono rimasti piuttosto
oscuri. Il materiale del laboratorio, in gran parte d’epoca, ha reso difficile all’inizio mettere a fuoco personaggi ed eventi. Il ruolo di facilitatore assunto dalla conduttrice nella lettura dei documenti ha orientato gli interventi verso di lei. Ciò nonostante è stato interessante osservare il procedere del gruppo che ha via via  scartato le ipotesi più “pulp” e ha saputo storicizzare gli eventi. Tutte hanno concordato sull’impossibilità per Margherita, donna dell’800, di liberarsi dai condizionamenti sociali e hanno riconosciuto come inevitabili le ambivalenze che emergevano dalle lettere. Una partecipante, in particolare, ha trovato difficoltà a inserirsi  con propri interventi.

Nel secondo laboratorio, le molte facce del potere, il gruppo arancio, dopo la lettura molto partecipata del brano proposto,  ha cominciato cercando la definizione di “potere” senza dargli mai comunque un valore positivo.  “Imporre a una persona di fare ciò che non vorrebbe”. “Imporre il rispetto delle regole”. Delle molte facce del potere  il gruppo ha indicato quella bonaria del rettore, che riesce a salvare capra e cavoli, come la più pericolosa.
Rilevano quanto sia importante ottenere dall'interlocutore riconoscimento, simbolizzato dal nome (conoscere il nome, pronunciarlo).
Molte pensano che Dedalus sarà picchiato ancora, ma che almeno l'esperienza gli servirà per crescere e forse riuscirà a cambiare qualche cosa e in meglio.  Anche una persona sola  può esercitare una grande forza e citano Gandhi e Aung San Suu Kyi, ai quali riconoscono potere politico.
La forza della parola esercita potere anche quando si parla non per convincere, ma solo per condividere. (Varrebbe la pena di approfondire questa distinzione.)
Nel gruppo verde l’inizio della discussione è stata un classico. Il primo intervento ha immaginato una sonora sconfitta di Dedalus  perché il sistema di potere in cui è inserito non può accettare di essere messo in discussione e ciò vale per il potere in genere. Dopo un accordo generalizzato cominciano i distinguo. Il rettore è definito democristiano e non è un apprezzamento, ma alcuni interventi propendono per un finale non del tutto negativo per il percorso di formazione di Dedalus e riconoscono il valore delle relazioni tra pari per trovare la forza di cercare giustizia. Complessivamente la discussione, con qualche eccezione, fa emergere  l’ostilità verso il potere in genere e una identificazione con chi ne è privo.

Nel quarto laboratorio, prendere le decisioni, la lettura della convocazione alla cittadinanza accentra l'interesse del gruppo arancio. Si comincia con il giudicare l'informazione necessaria ma certo non sufficiente a garantire una democrazia partecipata.
Un commento all'esterno del gruppo genera un atteggiamento di difesa molto forte ed esplicito (“ho le critiche alle spalle, devo stare attenta”). Dopo poco, arriva dall'esterno la risposta, anche questa -com'è ovvio- in difesa.
La discussione riparte con molti elogi a Cadoneghe. (Per tranquillizzare?). Solo dopo aver detto quanto Cadoneghe è bella, vivibile, a misura di essere umano, si possono dire le carenze: la mobilità (servizi pubblici, piste ciclabili), il deflusso delle acque (dopo l'esperienza di ieri!), la cura degli argini. Non si riesce a lasciare il testo della convocazione per passare all'articolo. Le partecipanti che hanno competenze specifiche sul tema urbanistico sentono il bisogno di comunicarle. (La competenza è sempre una faccenda molto rassicurante, una difesa potente.)
Un altro intervento dall'esterno rafforza l'immagine di una riunione aperta piuttosto che di un gruppo di lavoro chiuso.
Alla lettura dell'articolo la reazione è la richiesta di maggiori dati (ancora competenza!).
In chiusura, una partecipante esprime gratitudine al gruppo, dicendo delle informazioni circolate oggi che sono forse disponibili altrove ma in questo contesto sono credibili.
Non era stata concordata preventivamente la comunicazione del lavoro svolto dai gruppi e perciò  non era stata designata una relatrice; anche la relazione finale è risultata quindi faticosa.
Nel gruppo verde la prima parte è dedicata alla lettura critica della convocazione dell’assemblea cittadina. Gli interventi sottolineano le contraddizioni del testo (informare non è una richiesta di partecipazione) . Vengono portate esperienze personali critiche anche verso la scarsa partecipazione dei cittadini. Nel gruppo si osserva una più intensa relazione tra le partecipanti che scelgono la loro portavoce senza difficoltà. La discussione si concentra sul tema: costruire per fornire servizi è una scelta obbligata? C’è un grande accordo sulla necessità di trovare altre soluzioni : forme di risarcimento per i proprietari (si cita una esperienza torinese), sostegni alle ristrutturazioni ecc. ecc.
La relazione della portavoce è articolata e brillante.

Dai questionari compilati alla fine del lavoro di gruppo risulta:

                        processo                                prodotto                                 relazioni

g. verde              3,7                                          4,2                                          4,1      I   laboratorio
                          3,6                                          3,8                                          4,1      II  laboratorio
                          4,1                                          4,3                                          4,5      IV laboratorio

g. arancio           4                                             4                                             3,6      I   laboratorio
                          4,2                                          3,9                                          4,2      II  laboratorio
                          4,2                                          4,4                                          4,1      IV laboratorio

Il prodotto (misurato dal secondo e dal quinto item)  vorrebbe rappresentare il gruppo rivolto all'esterno, che si occupa di aspetti tecnici.
Le relazioni (terzo e sesto item) pretendono di descrivere il gruppo che guarda se stesso, che si occupa degli aspetti emozionali.
Il processo (primo e quarto item) fa da cerniera tra interno ed esterno del gruppo e ne descriverebbe il funzionamento, le modalità esecutive.
(i valori sono calcolati su una scala a cinque punti e quindi 3 è il valore medio)


Commentiamo la relazione con suggerimenti e proposte !!!